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Vito Mancuso - Il compito della scuola

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Una lettera che avrei voluto scrivere io l’ha scritta invece, in un suo recente articolo ("Un nuovo spettro si aggira per l’Europa" in “Lettere Commenti Idee” de La Repubblica, 22 gennaio 2015), una persona che stimo molto e che per questo le chiedo di pubblicare perché illuminante e fondamentale nell’ambiente educativo per la comprensione del mondo.
Vito Mancuso è un teologo cattolico, docente di "Storia delle Dottrine Teologiche" presso l'Università degli Studi di Padova e le sue argomentazioni sono le seguenti.
«Il compito della scuola è offrire strumenti per la comprensione del mondo. Ora è evidente che senza mettere in gioco la religione, il mondo oggi non lo si capisce. In questa prospettiva l'Italia non può più permettersi di sprecare un'occasione così importante come l'ora di religione, di grande rilievo per la potenzialità geopolitica e al momento ben lungi dall'essere all'altezza della situazione. Occorre trasformare l'ora attuale da insegnamento della religione cattolica in un'ora in cui siano presentate "tutte" le religioni, ovviamente in proporzione all'importanza di esse per l'Italia, e quindi con particolare attenzione ai monoteismi, ma senza trascurare le religioni orientali.
Quest'ora di religioni, in cui non si tratta di credere ma di conoscere, deve essere obbligatoria e avere la medesima dignità curricolare delle altre. La condizione è ovviamente togliere alla Chiesa cattolica ogni potere in merito a programmi e scelta degli insegnanti, costruendo un'ora del tutto laica, rispettosa in egual modo delle diverse religioni e super partes, dalla quale nessun cittadino deve temere condizionamenti a priori alla coscienza, per lo meno non diversamente da quanto li si tema nell'ora di letteratura o di filosofia.
Anche così i nostri ragazzi impareranno fin da piccoli a conoscere i lati positivi delle religioni altrui e a non averne paura, quella paura che genera l'odio di cui si nutre lo spettro che si aggira attualmente nelle nostre menti, ma senza la quale esso potrà placarsi e trovare finalmente accoglienza e pace».
Mario Patuzzo

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