RELIGIONE
Interpretare e capire
L'ARENA 03-01-2016 LETTERE
Il signor Paolo Avesani mi rimprovera per aver «interpretato» la Parola di Dio, quando io invece ho cercato semplicemente di capirla rilevando palesi contraddizioni tra il racconto della Natività di Luca e quello di Matteo, incongruenze che tutti possono constatare. Insomma, ci fu o non ci fu la strage degli innocenti? Ci fu o non ci fu la fuga in Egitto? Matteo dice di sì, Luca dice di no. Eppure, nessuno dei due evangelisti a rigore può sbagliare perché entrambi, si dice, sono ispirati da Dio.
Un'altra evidente, innegabile, contraddizione - ma ce ne sono molte altre - riguarda le ultime parole pronunciate da Gesù sulla croce prima di morire: «Tutto è compiuto» (Gv 19, 30); «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23, 46); «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mc 15, 34 e Mt 27, 46). Allora, signor Avesani, mi dica lei: cosa ha veramente detto Gesù prima di morire? Io non riesco a capirlo.
Ciò mi riporta alla memoria una divertente storiella. Un marito torna a casa prima del previsto e trova la moglie a letto con un altro. Il poveretto, sconvolto, si adira, urla, strepita, minaccia. Ma la signora, benché colta in flagrante, non si scompone, non perde la calma: «Caro», gli dice, «non arrabbiarti, non fare così. Ti sbagli. Non è come sembra. Le apparenze ingannano. Devi scegliere: o credi ai tuoi occhi o credi a quello che dico io». Il credente non si arrende neppure di fronte all'evidenza.
Renato Testa UAAR (Verona)
Interpretare e capire
L'ARENA 03-01-2016 LETTERE
Il signor Paolo Avesani mi rimprovera per aver «interpretato» la Parola di Dio, quando io invece ho cercato semplicemente di capirla rilevando palesi contraddizioni tra il racconto della Natività di Luca e quello di Matteo, incongruenze che tutti possono constatare. Insomma, ci fu o non ci fu la strage degli innocenti? Ci fu o non ci fu la fuga in Egitto? Matteo dice di sì, Luca dice di no. Eppure, nessuno dei due evangelisti a rigore può sbagliare perché entrambi, si dice, sono ispirati da Dio.
Un'altra evidente, innegabile, contraddizione - ma ce ne sono molte altre - riguarda le ultime parole pronunciate da Gesù sulla croce prima di morire: «Tutto è compiuto» (Gv 19, 30); «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Lc 23, 46); «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mc 15, 34 e Mt 27, 46). Allora, signor Avesani, mi dica lei: cosa ha veramente detto Gesù prima di morire? Io non riesco a capirlo.
Ciò mi riporta alla memoria una divertente storiella. Un marito torna a casa prima del previsto e trova la moglie a letto con un altro. Il poveretto, sconvolto, si adira, urla, strepita, minaccia. Ma la signora, benché colta in flagrante, non si scompone, non perde la calma: «Caro», gli dice, «non arrabbiarti, non fare così. Ti sbagli. Non è come sembra. Le apparenze ingannano. Devi scegliere: o credi ai tuoi occhi o credi a quello che dico io». Il credente non si arrende neppure di fronte all'evidenza.
Renato Testa UAAR (Verona)