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Censurare e proibire libri, idee e culture: il trionfo del fanatismo e l'eclisse della ragione

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Lettera a L'Arena.

CENSURARE E PROIBIRE LIBRI, IDEE E CULTURE: IL TRIONFO DEL FANATISMO E L'ECLISSE DELLA RAGIONE.

Ho visto recentemente un bel libro per bambini messo all'indice e quindi proibito e sequestrato nelle scuole comunali dal nuovo sindaco di Venezia. 

La favoletta che ha voluto censurare, assieme ad altre, è quella di un pesciolino che vive con molti altri suoi simili, salvo che è nero tra tutti gli altri azzurri. La loro piccola dimensione li fa preda quotidianamente di pesci più grandi. Il pesciolino nero per salvarsi cerca di nascondersi negli anfratti degli scogli. Ma non è una bella vita ed un bel giorno pensa che se tutti i pesciolini si mettessero insieme potrebbero affrontare il mare, ma a una condizione: di unirsi compattamente dando forma ad un grande pesce e lui, che è nero, mettendosi tra loro al posto giusto, potrebbe fare la parte dell' occhio del grande pesce. Così si mettono insieme prendendo la forma di un grande pesce azzurro con un occhio di colore nero e  nuotano compatti al fianco di altri grandi pesci senza essere mangiati in quanto scambiati per un unico grande pesce. 
A me personalmente questa storia mi rimanda a valori positivi, stare insieme adeguatamente fa bene, l'unità fa la forza, la scommessa della vita si vince se la comunità è coesa e cooperante ed il diverso, il pesciolino nero, è una risorsa, ha una sua funzione utile, non è un handicap. Il messaggio inoltre che colgo è che non si deve pensare solo a se stessi, alla propria salvezza individuale ed alla propria vita, ma anche a quella degli altri, è meglio farcela tutti insieme, in modo solidale. 
Ma il neo sindaco di Venezia trova in questa favoletta per bambini la volontà di inculcare nelle menti dei bambini i germi della cosidetta teoria gender. Gli studiosi (tra questi: Michel Foucault, Jacques Derrida, Jacques Lacan, ecc.) che vi si dedicarono e si dedicano ribadiscono che si tratta di studi di genere, non di una teoria la quale è solo nella mente di alcuni ossessionati dalla esistenza di differenze sessuali e di orientamenti sessuali diversi.
I pesciolini che si uniscono per proteggersi dando forma ed immagine ad un grande pesce non mi fanno pensare, nemmeno per sbaglio, che si voglia giustificare e proporre la nascita di un essere vivente in modo "artificiale", in laboratorio. 

Ma altri campioni di censura e di divieti, come il sindaco di Venezia e quello di Padova che ha fatto altrettanto, sono presenti anche a Verona. Collegandosi ai due sindaci veneti ed ai  secoli bui in cui alcuni libri venivano proibiti, distrutti e dati alle fiamme, il consigliere comunale di Verona Alberto Zelger (vedi articolo su L'Arena del 26 febbraio, pag.12), accusa il Comune di Verona di promuovere la distribuzione di libri per l'infanzia dal contenuto deviante. Zelger afferma che i libri proposti dalla iniziativa "Liberi di leggere a Verona", svoltasi il 6 dicembre (in realtà si è svolta il 9 dicembre) usando  il logo del Comune e della Biblioteca civica, sono quelli acccusati di propagandare le teorie "gender". Vuoi vedere che tra questi c'è il libro del pesciolino nero!?! Zelger incalza affermando che "Leggere queste fiabe ai piccoli equivale a somministrare veleni per il loro sviluppo psicologico" ed aggiunge che "Si tratta di fiabe per indottrinare i bambini, per far loro credere che non si nasce da mamma e papà". Allora sono certo che tra i libri proibiti che vogliono mettere al bando ci sarà anche Pinocchio di Collodi che ardisce narrare la fiaba di un bambino che viene fatto nascere in un laboratorio, di falegnameria, non proprio da una provetta, ma da una pialla e qualche altro attrezzo. Mi viene il sospetto che un giorno o l'altro i custodi della teoria antigender metteranno in discusione anche i vangeli. Cristo nasce da una ragazza, Maria, la madonna, e Giuseppe gli fa da padre putativo (putativo vuol dire come è noto: presunto, apparente, creduto tale). Non nasce "normalmente" da mamma e papà come vorrebbero Zelger e gli allarmati sindaci di Venezia e di Padova, in più ha l'aggravante di essere un extracomunitario che di questi tempi, malgrado l'ottimo Papa Bergoglio, non depone a suo favore.
Giorgio Gabanizza, Sel- Si, Verona

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