Politici codardi.
Registro comunale dei testamenti biologici.
Recentemente abbiamo assistito, nel giro di una settimana, a ben due “ritirate strategiche” da parte di molti politici veronesi (la maggioranza) nel corso degli ultimi Consigli Comunali nei quali si doveva votare per l’istituzione del Registro comunale sui Testamenti Biologici: la maggioranza dei consiglieri ha abbandonato l’aula per far mancare il numero legale al momento della votazione. Si tratta di consiglieri, eletti da noi cittadini, che non hanno avuto neanche il coraggio di dire ufficialmente NO alla semplice richiesta di istituire un registro. Le argomentazioni addotte, durante il dibattito che ha preceduto l’uscita, sono state alquanto risibili: “È un atto amministrativo inutile perché non ha alcuna valenza di legge” (falso: la sentenza della Suprema Corte per il caso di Eluana Englaro fa giurisprudenza); “È un delirio di onnipotenza finalizzato ad eliminare qualche parente scomodo” (falso: il T B serve solo a far rispettare le proprie volontà, non per sopprimere altre persone); “Nella prassi quotidiana non si registra mai alcun accanimento terapeutico” (cosa c’entra: qui si tratta solo di accogliere le libere espressioni di volontà dei singoli cittadini sul proprio trattamento sanitario nel caso in cui non si sia più in grado di intendere e di volere).
Pertanto, il circolo UAAR di Verona esprime la sua massima indignazione per quanto successo all’interno di Palazzo Barbieri, dove è andata in scena (per ben due volte) la peggiore politica codarda.
Oltre ad essere dei codardi, i Consiglieri che si sono allontanati hanno dimostrano (qualora ce ne fosse stato ancora bisogno) che in Italia ci sono alcuni che vogliono imporre a tutti (cattolici democratici, diversamente credenti, atei, agnostici) la propria visione e concezione della vita.
La laicità in Italia è, purtroppo, ancora ben lungi dall’essere una realtà.
I cittadini e le cittadine veronesi continueranno a depositare le proprie Dichiarazioni Anticipate di Trattamento sanitario (comunemente note come “testamento biologico”) presso gli studi notarili.
Il Comune di Verona ha perso un’altra occasione, per l’ennesima volta dopo i precedenti avvenuti nell’ormai lontano 2011, di saper mettersi al passo con la popolazione, dove ormai 3 persone su 4 sono favorevoli al testamento biologico, e dove circa 200 italiani (17 al mese) fuggono in Svizzera per poter usufruire dell’eutanasia (vedi ultimo caso del dj Fobo) scegliendo di morire dignitosamente.
Sempre attuali (purtroppo) sono le parole che Gaetano Salvemini pronunciò negli anni ’50: “I cattolici rivendicano le loro libertà in base ai nostri principi laicisti e negano le nostre libertà in base ai loro principi religiosi”.
È finito il tempo del “pensiero unico”: la politica, se vuole essere veramente laica come dovrebbe, ne prenda atto.
Angelo Campedelli (coordinatore del Circolo UAAR di Verona).